Piercing

Piercing

Molteplici sono le motivazioni che spingono a voler praticare il piercing:
conformismo, moda, spiritualità, erotismo o anche più semplicemente il desiderio
di esprimere la propria individualità. Il mio progetto nasce dalla curiosità di esplorare e cercaredi comprendere questa pratica e il suo rapporto con la società moderna (a volte diffidente nei suoi confronti). Un viaggio in un mondo a me sconosciuto, che ho voluto raccontare in chiave ironica e non pregiudizievole».

Il piercing ha origini antiche, legate in particolar modo agli usi e ai costumi delle comunità indigene africane e americane. Ancora oggi per queste culture, la pratica del piercing ha lo scopo di distinguere i ruoli assunti dai vari membri all’interno della tribù, per regolare i rapporti tra gli individui sia nel quotidiano sia durante le cerimonie uffi- ciali. La perforazione del lobo dell’orecchio, per esempio, è stata praticata fin da tempi antichi, in particolare nelle real- tà tribali. Presso gli Aztechi questa tradizione aveva finalità sia estetiche che sociali, necessarie al riconoscimento all’interno di un determinato gruppo. L’adozione del pier- cing del mondo occidentale ha invece una storia ben più recente, legata per lo più alle sottoculture giovanili: tra i pri- mi a utilizzare la perforazione di lobi e narici sono stati gli hippy, tra gli anni Sessanta e Settanta. Questa pratica è poi divenuta di uso comune tra i punk alla fine degli anni Set-

tanta. Negli ultimi due decenni il piercing è uscito via via dalla cultura underground, diffondendosi in ambienti più aperti, non solo artistici o giovanili. Nell’ottica di una inter- pretazione libera e scanzonata di questo costume ormai diffusissimo nella nostra società, Stefano Minoia realiz-

za una serie fotografica di grande impatto, in cui il piercing è associato a oggetti del mondo animale e vegetale. Un pesce, un peperone e un’ostrica sono solo alcuni di questi soggetti che inaspettatamente mostrano l’oggetto dell’in- dagine. La fantasiosa sequenza si ispira al genere dello still life che, nell’ambito della fotografia commerciale, valorizza l’estetica del prodotto con finalità di vendita e promozio- ne. In questo caso, invece, lo still life diventa strumento interpretativo che l’autore fa proprio per esprimere un pun- to di vista ironico e pungente sull’ampia diffusione di un costume sociale dei nostri tempi.

Pubblicato dalla rivista IL FOTOGRAFO N. 322 Aprile 2020

Fotografie: Stefano Minoia

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